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Stalupėnai

La cittadina di Stalupėnai (in tedesco Stallupönen, dal 1938 Ebenrode, dal 1946 Nesterov) si trova 23 km a est di Gumbinė e a 12 km dal confine con la Lituania. È menzionata per la prima volta come Stallupen nel 1539. Nel 1585 (o 1589) fu costruita una chiesa evangelica luterana, poi rinnovata nel 1726. La peste del 1709-11 decimò gli abitanti della cittadina. In seguito, per tentare di risollevarne le sorti, re Federico Guglielmo I le concesse lo status di città.

La posizione geografica rende Stalupėnai un luogo strategico per la dislocazione di truppe militari a difesa del confine orientale. Gli eventi della Seconda Guerra Mondiale hanno causato migliaia di morti anche tra gli abitanti di quella che, prima di diventare russa, si chiamava Ebenrode. Questa ferita rappresenta un ricordo talmente vivo da far passare in secondo piano ogni altro aspetto della storia locale. Passeggiando per le strade di Nesterov, si respira una certa desolazione, né riescono a suscitare l’entusiasmo voluto i massicci monumenti ai caduti, eretti in perfetto stile sovietico. 

Qui, a dire il vero, Donelaitis sembra essere stato dimenticato. Non c’è un monumento, una targa o qualcosa di simile. Né, ormai, esistono più la chiesa e l’annessa scuola, fondata nel 1550, dove il poeta lavorò nel triennio 1740-43. Della Stalupėnai di Donelaitis non resta forse più niente. Neanche il nome.